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SERVO DI DIO PADRE GIUSEPPE MARIA LEONE CSSR
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Virtù e Fama di Santità > Virtù

DELL' EROICA GIUSTIZIA

Egli fu uomo giusto nel senso pieno e perfetto, con cui la Divina Scrittura suole spesso adoperare questa parola per lodare l'uomo fornito d'ogni virtù. Con religiosa esattezza egli adempì i suoi doveri verso Dio, verso se stesso e verso il prossimo. Unico movente di tutta la sua vita fu la gloria di Dio, a cui rese intero l'omaggio della sua intelligenza e della sua volontà. Con zelo indefesso lavorò, perché i diritti di Dio fossero da tutti riconosciuti. Zelò lo splendore del culto, e non risparmiò fatiche e spese per rendere più decorose le chiese e gli altari. Quando vedeva i diritti di Dio e della Chiesa conculcati, cercava di persuadere i delinquenti a desistere; e spesso annunziava castighi ai riottosi. Per le persecuzioni degli empi contro le case religiose si affliggeva tanto, fino a sentirsi aggravato nelle sue infermità.
Osservò esattamente i comandamenti di Dio e della Chiesa, e fu esempio di giustizia nell'osservanza della religiosa disciplina. E sebbene per le sue continue infermità molti punti della Regola gli riuscissero penosissimi ed impossibili, pure egli si sforzava di seguire il più che poteva anche in questi casi le prescrizioni regolari.
Anche quando si trovava fuori del la casa religiosa, per ragioni di ministero apostolico o per altri motivi, cercava di seguire in tutto lo orario della sua Congregazione; come fu osservato per esempio a Regina Coeli in Napoli, ove spesso si recava per la direzione spirituale di quelle religiose.
Da Superiore era giusto, senza parzialità con alcuno, eccetto con gli infermi, coi quali, oltre a visitarli spesso e a consolarli, era attentissimo, perchè fosse eseguito esattamente quanto il medico prescriveva, senza guardare a risparmi o fastidi. Con bontà unita ad una santa fermezza esigeva che tutti facessero il proprio dovere ed osservò esattamente le Regole.
Non lese mai i diritti del prossimo. Fu vigilantissimo, perchè la fama del prossimo non fosse violata, e perciò mai si udì mormorare contro alcuno, né permise che altri lo facesse in sua presenza. Cercava di coprire le colpe altrui col manto della carità. Con tutti i confratelli ed estranei usava la massima deferenza e dolcezza, né mai usò ingiuste parzialità verso alcuno. Nutrì sempre grande affetto verso i suoi genitori e Superiori, e corrispose con la sincera gratitudine dell'animo. In modo speciale nutriva sensi di vivissima devozione verso il Sommo Pontefice Romano, che venerava quale Vicario di Dio in terra.
Abborrì la simulazione e qualunque artificio che sapesse di astuzia o di doppiezza. Infine fu giusto verso se stesso, non cedendo mai alle esigenze disordinate della natura, anzi trattò sempre rapidamente i suoi sensi, riducendo il corpo in servitù, affinchè l'anima con le sue facoltà, soggetta a Dio, potesse dominare quale regina sugli appetiti della guasta natura.


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